Dedication

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All'Illvstriss. Et Eccel
lentissimo Signore, Don
Francesco Medici Principe
di Firenze, Signore & Patron
mio sempre offeruandissimo.

SE L'HUMIL for
tuna mia, non mi toglie
la speranza; spero si co-
me desidero, ch'a V.E.
Illustrißima, le habbia
da essere grata, questa mia diletteuol
opera: la qual hauendola messa in luce,
l'ho, dedicata à quella; accio'l magnani
mo cuor suo, la risplenda del'immortal
Virtù ch'inlustra'l mondo; Che essendo-
mi con lunghezza di tempo affaticato, nel
diletto del ballar, di questa Gagliarda,
& compostoci sopra di essa molte mutan
ze. Hauendole in piu volte scritte, fat-
tone copia, Pregatomi infiniti Signori, è
Gentil'huomini, alli quali ho insegnato
ch'io le douesse mettere à stampa, che
ciascuno ch'a principio del'ballar della


Gagliarda, sen'hauesse potuto seruir, che
oltre che piaceriano assai facilmente s'im
parano studiãdole, quali, sono ornamento
del Ballo, & &ptilde; ad'estrar, la vita esercitan
dosi la &ptilde;sona, glie di bisogno saper far que
ste, ch'il tutto poi l huom s'ha; Serueno an
cora al giuoco del'Arme mirabilm&etilde;te &ptilde;
offender è schifar colpi come accade giocã
do. Però cõsiderato benißimo di quãta, ĩ-
portanza l'opera fusse; si &ptilde; l'honor mio,
come poi per il seruitio vniuersale, non ho
voluto mãcare di darla fuore, che sia ve-
duta e letta, V.E. Illustrißma per gra-
tia l'accettarà come picciol dono, cosa mi-
nima, ma rara, che di questa proffeßione
altri che me fin hora nõ ha mostro segno
alcuno. Sempre la virtù, il valore, la grã
dezza di Quella deuotamente, honorarò.
Basciandoli humilem&etilde;te le Illustrißime, et
Eccell&etilde;tißime mani &ptilde;garò Nostro Signo
re Dio lũgam&etilde;te la perserui in vita all'ac
quisto di maggiori stati quanto desidera.
Vale.

Di V.E. Illustriss.
Humilissimo Seruitore,
Lutio Compasso Romano.




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Greg Lindahl