REGOLA XXV.
D. HOR capisco la cosa, seguite pure.
M. Il Doppio poi all'Italiana si fà nello spatio di quattro bat-
tute di Musica, col fare tre passi, cominciandosi col piè si-
nistro, unendo al quarto passo il piè destro al sinistro, piegando
un poco le ginocchia ogni volta, che s'uniranno al pari, & al-
zando, & calando poi con gratia alquanto le calcagna; & nel pri-
mo movimento del primo passo, farai, dandoci quella gratia, si co-
me t'hò detto nella Regola della Continenza, pavoneggiandoti al-
quanto; poi facendo questi passi, hai da portare la persona drit-
ta con bella leggiadria, ponendo ben mente di muover sempre, ò in-
nanzi, ò in dietro quel piè, che si congiunge al pari, nella guisa,
che si dirà nel Secondo Libro, dove si parlerà della maniera d'impa-
rare à fare i Balli, i Balletti, & altre sorte di Balli.
Et però si chiama Doppio, conciosia che à far un Paßo punta-
to, si fà un passo, & dopò s'unisce il piede sussequente, & à que-
sto se ne fanno tre; & poi similmente si aggiunge al quarto passo:
& però si chiama Passo Puntato Doppio, & da questo hà egli pre-
so cosi fatto nome; ne di lui altro mi resta dirti, se non, che và fat-
to alli Balletti.
Greg Lindahl