REGOLA SECONDA.
D. NON hò Sig. Maestro mio mai da persona alcuna altra in-
teso tale ammaestramento, ch'ella m'hà dato; le dico cer-
to, che m'è piaciuto oltre à modo; però non vorrei, che
vi fosse restato di spianarmi un cosi fatto dubbio, per quanto hò ca
ro la mia vita; onde la prego, che mi dia una regola, come debbe
far la Riverenza grave.
M. Sappi, caro il mio discepolo, che la regola di far la Riverenza grave,
la quale và ad un Ballo chiamato Bassa, & Alta, & ad un'altro
Ballo detto Tordiglione, si fà nel tempo di sei battute, tenendo ben
distesa la vita, & le gambe, con la metà del piè sinistro più innanzi
del destro, tanto che la punta del detto piè destro sia al diritto paro
del vano del piè sinistro, lontano l'un piè dall'altro quattro dita in
circa; avertendo, che le punte de'piedi stieno ben diritte, & volte
in prospettiva alla Dama, od à qualunque altra persona, che la fa-
rai, sia ballando, ò fuor de balli, e pon mente di non fare, come gene-
ralmente fanno tutti, che l'un piede mira à Sirocco, & l'altro à
Tramontana, che paion, che habbiano naturalmente i piè storti, &
questo genera bruttissima vista. Ma perche questa Riverenza non
si fà se non solo à questi due Balli, bisogna, che nel principio delle so-
nate loro tu alzi un poco la punta del piè sinistro, che troverai haver
innanzi, e poi lo tiri per dritta linea in dietro, al tempo di due battu
te di Musica, dopo averti, che nel tirare in dietro il piè sinistro, sia la
punta sua al paro del calcagno del destro, tenendolo spianato in ter-
ra, e non punto elevato dalla parte del calcagno; & che non la facci
con la punta del piè, nè meno lo tiri troppo indietro, nè l'allarghi, co
me sogliono fare certi, i quali con allargar troppo le ginocchia, paion
che vogliono orinare, nè men bisogna incrocechiar il predetto piè die
tro al destro, perche tutte queste maniere fan bruttissima vista à cir
costanti. Poi ciò fatto, piegherai un poco le ginocchia gratiosamen
te, & alzerai il calcagno del piede sinistro; & nel tirare indietro il
piede, tirarai un poco indietro la vita, allargando alquanto le gi-
nocchia, & nel piegarle con la testa sempre alta; & à questo bisogna
vi corrano altre due battute di Musica. Nel terzo, & ultimo
tu dei alzarti à tempo d'altre due battute, tornando pure il piè sini-
stro con la punta al vano del piè destro, acciò possa egli succedere à fa
re il moto delle due Continenze; & in questo modo hà da farsi la Ri
verenza grave, divisa in sei battute: avertirai di non far detta Rive
renza volto con la prospettiva à circostanti, con salutarli, si come si
soleva già fare, ò con qual si voglia altra persona fuor del Ballo, per
che in quel modo par che si disprezzi la Dama con cui si balla, &
questo uso è restato à gli Hebrei. Però con ogni effetto si deve sem
pre honorare, & riverire quella persona la qual tu intendi d'hono-
rare, & di riverire, & fuggire il moto fatto à quell'altra maniera:
e sempre tutte le Riverenze si debbon fare col detto piè sinistro, per-
che quella è la porta d'entrare nel Palazzo, & è la medesima che si
vuol tenere in uscirne. Cosi quando tu, od altri, che si metterà à
fare questo Ballo, il comincierà con la Riverenza grave, & deve con
quel piè, & con quella gravità, e misura finirlo; e'l simile si dice se la
farà lunga, ò breve, percioche facendo altrimente sarà falso il Ballo.
Greg Lindahl